Un solo anno per tornare eroi: il Sassuolo è di nuovo là

Un solo anno per tornare eroi: il Sassuolo è di nuovo là

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Redazione di Zona
apr 15, 2025 • 3 min read

Una stagione. Tanto è bastato al Sassuolo per rimettere insieme i pezzi, rialzare la testa e tornare dove sente di appartenere. Dopo la delusione della retrocessione, i neroverdi hanno scritto una delle pagine più affascinanti del calcio italiano recente: la promozione in Serie A con ben cinque giornate d’anticipo. Un'impresa che va oltre i numeri, ma che nei numeri trova conferma: 73 gol segnati, 13 vittorie nelle ultime 15 giornate, una solidità mentale e tattica che ha fatto la differenza.

La rinascita firmata Fabio Grosso

Nel cuore di questa cavalcata c'è la figura di Fabio Grosso. Chiamato a guidare una squadra scottata e disillusa, l'ex campione del mondo ha saputo rimettere ordine, restituire entusiasmo e creare un'identità precisa. Possesso palla, aggressività, verticalità: il Sassuolo ha giocato con idee chiare e lo ha fatto bene, partita dopo partita. Dopo l'esperienza difficile al Marsiglia, questa promozione è anche la sua rivincita personale. In pochi mesi ha trasformato un gruppo abbattuto in una squadra affamata, unita, pronta a prendersi tutto.

I volti del successo

La rinascita neroverde ha avuto protagonisti ben precisi. Armand Laurienté è stato devastante: 16 gol, 6 assist, strappi decisivi e una costanza da leader offensivo. Al suo fianco, Domenico Berardi ha messo la firma su un'altra stagione da capitano vero: 6 gol, 12 assist, ma soprattutto la scelta di restare, guidare e credere ancora in questo progetto. Il suo ritorno dopo l'infortunio ha dato nuova linfa al gruppo.

Thorstvedt ha dato imprevedibilità e presenza tra le linee, Pierini è stato il colpo azzeccato: 10 gol, 5 assist e tanta sostanza. In mezzo al campo, la coppia Boloca-Obiang ha garantito equilibrio, personalità e leadership, senza dimenticare Lipani e Ghion. Sugli esterni, Doig e Toljan hanno spinto con continuità, mentre in porta Moldovan ha trovato spazio e fiducia, dando sicurezza in ogni fase del campionato.

Una rosa pensata, non improvvisata

Il grande merito va anche alla dirigenza. Carnevali e Palmieri hanno fatto scelte lucide: non hanno smantellato, hanno puntato sulla continuità. Hanno mantenuto l’ossatura, aggiunto giovani interessanti come Muharemovic e inserito pezzi funzionali. Il risultato? Un gruppo solido, motivato, che ha macinato punti senza mai scomporsi.

Una cavalcata da record

Oltre alla promozione con largo anticipo, il Sassuolo ha la possibilità concreta di chiudere la stagione con un nuovo record di punti per una squadra retrocessa e subito risalita. Una statistica che valorizza ancora di più l’impresa. E non va dimenticato che solo il 13% delle squadre retrocesse negli ultimi cinque anni è riuscito a tornare subito in Serie A: un dato che rende il tutto ancora più speciale.

A livello statistico, il Sassuolo è stato tra le squadre più produttive e moderne della Serie B. Ha chiuso come settima rosa più giovane del campionato, segno della volontà di investire sui giovani. Non a caso, sei giocatori del Sassuolo compaiono tra i top 20 marcatori del campionato: un dato che certifica la forza collettiva e la distribuzione dei bonus offensivi.

Ma non è solo in campo che il Sassuolo ha brillato. Secondo i dati Transfermarkt, la rosa neroverde ha superato i 100 milioni di euro di valore complessivo: la più alta della Serie B. Nessun altro club del campionato cadetto ha investito o mantenuto così tanto valore nel proprio organico. Un dato che dimostra anche la solidità economica e la volontà di competere da subito ad alti livelli, senza compromessi. Il Sassuolo ha costruito una squadra non solo per vincere la B, ma per essere pronta alla Serie A. E lo ha fatto senza dover cedere i suoi pezzi pregiati, mantenendo un'identità forte.

Invece, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, ciò che ha fatto la differenza è stata anche la gestione dell’ambiente e delle pressioni. Dopo l'incubo della retrocessione, il club ha scelto di fare silenzio, di ricompattarsi e lavorare senza proclami. Grosso ha saputo parlare alla squadra con i toni giusti, allontanando il peso degli errori passati. E dentro lo spogliatoio è nata una nuova energia. Un'identità costruita nel quotidiano, con umiltà e dedizione. Così è nato il nuovo Sassuolo.

Festa vera, festa di casa

La promozione è stata vissuta con il cuore. Dai cori in Piazza Garibaldi ai festeggiamenti nei salotti di casa, con i protagonisti che hanno condiviso la gioia sui social in modo spontaneo: Berardi con il figlio sul divano, Boloca con il cane Cloe, Obiang che parla di "primo grande traguardo" e Paz in piazza a festeggiare con i tifosi. Scene semplici, autentiche, che raccontano l’anima di questo gruppo. Una squadra che ha saputo ricostruire il legame con la sua gente, passo dopo passo.

Ora la Serie A, senza paura

Il ritorno nella massima serie non è un punto d'arrivo, ma la base per un nuovo ciclo. La società Mapei, solida, ambiziosa e coerente nel tempo, punta a molto più di una semplice salvezza. Con una rosa giovane, italiana, e un progetto tecnico chiaro, il Sassuolo vuole costruire una presenza stabile e credibile in Serie A. Non si tratta più solo di stupire: si tratta di restare, crescere e magari tornare in Europa. Perché quando le fondamenta sono così forti, il futuro non fa paura: il futuro lo puoi guidare.

A cura di: Francesco Latorraca