Perché il Milan punta su Igli Tare come nuovo direttore sportivo

Perché il Milan punta su Igli Tare come nuovo direttore sportivo

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Redazione di Zona
apr 07, 2025 • 4 min read

Il Milan si trova nel bel mezzo di una delicata ma strategicamente cruciale fase di rinnovamento della propria struttura dirigenziale, con un focus particolare sulla selezione del prossimo direttore sportivo. Questa transizione giunge dopo anni intensi e critici, e rappresenta un’opportunità per rifondare internamente il club, con l’ambizione di mantenersi competitivo e sostenibile nel tempo. Proprio in questo contesto prende forma con forza il nome di Igli Tare, un professionista che ha lasciato il segno nella gestione sportiva italiana e che ora potrebbe essere il volto del nuovo corso rossonero. Ma chi è davvero Tare, quali competenze porta al club milanese, e perché la dirigenza sembra voler puntare proprio su di lui per rilanciare il progetto tecnico e strategico di Milan?

Chi è Igli Tare: una carriera dirigenziale di successo

Igli Tare, ex attaccante albanese con esperienze da calciatore in Bundesliga e Serie A, ha avviato la sua carriera nel mondo dirigenziale nel 2008, entrando nei quadri della Società Sportiva Lazio come direttore sportivo. In quindici anni ha giocato un ruolo centrale nella crescita competitiva del club romano, distinguendosi per una gestione oculata delle risorse e un'intensa attività di scouting internazionale. È stato fondamentale nelle operazioni che hanno portato alla Lazio giocatori che si sono rivelati decisivi, quali Sergej Milinković-Savić, Felipe Anderson e Luis Alberto. Attraverso un'attività costante di valorizzazione dei talenti, ha accresciuto la reputazione della società sul piano nazionale ed europeo.

Oltre alla sua competenza consolidata nel panorama calcistico italiano, Tare può contare su una rete internazionale ampia ed efficace che lo rende un interlocutore credibile nelle trattative di mercato. Dopo la fine del suo lungo ciclo con la Lazio nel 2023, Tare è attualmente libero da vincoli contrattuali, rendendolo immediatamente disponibile per qualsiasi incarico: un dettaglio non indifferente in un contesto di tempistiche decisionali serrate. La sua situazione giuridico-lavorativa costituisce un vantaggio operativo per il Milan, che potrebbe procedere rapidamente con un’eventuale nomina, senza attendere liberatorie da altri club.

Incontri chiave: Furlani, Cardinale e Ibrahimović

Secondo autorevoli fonti tra cui la Gazzetta dello Sport e MilanNews, Tare ha già attivato contatti diretti con i vertici della società milanista. In particolare, è emerso che una riunione riservata si sia tenuta recentemente a Londra, alla presenza di Gerry Cardinale, fondatore del fondo RedBird Capital che controlla il Milan. All’incontro ha partecipato anche Zlatan Ibrahimović, sempre più coinvolto nella sfera decisionale del club e considerato un punto di riferimento nella nuova era gestionale rossonera. Il fatto che Tare sia stato coinvolto in colloqui diretti e personali con due delle figure più influenti del Milan rafforza l’idea concreta che il club stia valutando il suo profilo come scelta prioritaria per il futuro.

Giorgio Furlani, amministratore delegato, è ufficialmente il regista dell’intero processo di selezione. Nonostante non ci siano ancora stati incontri di persona tra Furlani e Tare – i rapporti si sarebbero limitati a telefonate – la presenza attiva di Cardinale e Ibrahimović nei confronti del candidato albanese indica come l’ex dirigente della Lazio sia molto più di una semplice opzione. Anzi, secondo alcune fonti, sarebbe il nominativo favorito, posizionato in cima alla short list per la direzione sportiva del Milan.

Strategie di mercato e visione gestionale

Nel corso della sua lunga esperienza con la Lazio, Tare ha dimostrato non solo abilità nello scovare giocatori di potenziale, ma anche una visione chiara e coerente di costruzione della squadra. Per il Milan, impegnato sia sul fronte della Serie A che in ambito europeo, avere a disposizione un manager capace di bilanciare ambizione sportiva e sostenibilità economica rappresenta una necessità fondamentale. Secondo dichiarazioni di Furlani, il prossimo direttore sportivo dovrà essere “uno che ci faccia vincere”, frase che racchiude l'esigenza di partire da una strategia tecnica razionale per arrivare a risultati concreti.

Tare, abituato a operare entro budget limitati ma raggiungendo traguardi importanti (tra cui partecipazioni regolari alle coppe europee), incarna perfettamente questo tipo di figura. Il suo metodo di lavoro, basato sull’equilibrio tra programmazione e pragmatismo, potrebbe rivelarsi ideale per una realtà come il Milan, impegnata nella sfida di rinnovarsi mantenendo alta la competitività. Inoltre, la profonda conoscenza di Tare delle competizioni europee – avendo progettato squadre capaci di affrontare avversari internazionali in Champions ed Europa League – va nella direzione delle ambizioni europee del diavolo rossonero.

Confronto con altri club europei

Il calcio europeo vive una fase di profondo rinnovamento dirigenziale, con club storici che hanno scommesso su figure giovani e innovative per rilanciare i propri progetti. Il Bayern Monaco, ad esempio, ha scelto Christoph Freund, notoriamente efficace nello scouting. Il Paris Saint-Germain si è affidato a Luis Campos, stratega delle plusvalenze e protettore dell’equilibrio economico-sportivo. Il Milan sembra desideroso di affiancarsi a questa nuova “intelligenza calcistica” internazionale puntando su un candidato che unisca l’esperienza europea ad una solida adesione ai valori del calcio italiano: una descrizione che aderisce perfettamente al profilo di Igli Tare.

Nel processo di selezione non mancano comunque alternative. Tra i nomi considerati dalla dirigenza troviamo Tony D'Amico (Atalanta) e Giovanni Manna (Napoli), entrambi stimati per il loro lavoro nei rispettivi club. Tuttavia, Manna non è stato liberato da De Laurentiis, mentre D'Amico sembra più defilarsi nella corsa. Un altro nome di spicco è stato Fabio Paratici, ex Juventus e Tottenham, la cui candidatura è però sfumata a causa della squalifica FIFA in vigore fino al luglio 2025, dettaglio che ne esclude al momento ogni possibilità concreta.

La reazione della tifoseria

Come spesso accade nell’universo rossonero, anche questa possibile nomina ha generato discussione e forte partecipazione emotiva da parte dei tifosi. Il nome di Igli Tare suscita interesse per il suo curriculum importante ma divide anche un pubblico ancora nostalgico della figura di Paolo Maldini, ex simbolo e icona sia da calciatore che da dirigente. Alcuni sostenitori vedono in Tare un’opportunità concreta per voltare pagina senza rinunciare alla progettualità, mentre altri restano ancorati all’identità storica incarnata da Maldini e mostrano reticenza davanti ad un cambiamento così profondo.

Sui social media e nelle community di riferimento, il tema è particolarmente sentito. Tuttavia, al di là delle divergenze, molti sembrano disposti a fidarsi della visione strategica della dirigenza. Dichiarazioni passate di Tare in cui lasciava intendere il suo interesse per sfide di alto livello, fanno pensare che per lui il Milan potrebbe rappresentare l'occasione perfetta per dimostrare le sue capacità in un contesto con visibilità globale.

Conclusione

Anche se la nomina ufficiale non è ancora arrivata, i segnali lasciano pochi dubbi: Igli Tare sembra essere il principale indiziato per il ruolo di prossimo direttore sportivo del Milan. Il club desidera una figura capace di consolidare e rilanciare il progetto sportivo attraverso pragmatismo, costruzione paziente e ambizione europea. La combinazione tra la libertà contrattuale di Tare, le sue competenze tecniche e relazionali, e l’avallo da parte di figure chiave come Cardinale e Ibrahimović, potrebbe dare vita ad una nuova stagione nella storia del club, una stagione fondata su equilibrio, strategia e identità calcistica.