
IL FASCINO DELL’EX – Barella, il figlio di Cagliari che oggi guida l’Inter

Dalle spiagge di Cagliari ai riflettori di San Siro
Nicolò Barella non è solo un prodotto del vivaio del Cagliari: è il simbolo di un legame profondo con l’isola, dove è cresciuto e ha mosso i primi passi tra i professionisti. Dopo una breve parentesi al Como in Serie B, è tornato a casa, prendendosi il centrocampo dei rossoblù. Con la maglia del Cagliari ha collezionato oltre 100 presenze in Serie A, imponendosi rapidamente come uno dei centrocampisti più promettenti d’Italia.
Il salto all’Inter e la consacrazione
Nel 2019 arriva il grande salto: l’Inter punta forte su di lui e Barella non tradisce le attese. Alla sua quinta stagione in nerazzurro, può già vantare 2 Scudetti e un ruolo chiave in una squadra che ambisce sempre al vertice. Quest’anno ha messo a referto 3 gol e 6 assist, risultando il 5° miglior assistman del campionato. Ma non è solo questione di numeri: Barella è cresciuto anche tatticamente e mentalmente. Meno irruento (solo 4 ammonizioni finora, contro le 15 e un'espulsione del 2017/18), più lucido, più leader. È diventato anche più incisivo in fase offensiva, tanto da essere il 10° giocatore in Serie A per passaggi completati nell’ultimo terzo di campo.
Troppo costante per essere celebrato?
Paradossalmente, proprio la sua continuità e completezza potrebbero averlo reso meno appariscente agli occhi di chi cerca solo la giocata spettacolare. Ma chi segue davvero il gioco, sa quanto Barella sia indispensabile: recupera, costruisce, rifinisce. È ovunque. E domenica, contro il "suo" Cagliari, ci sarà qualcosa in più nel suo sguardo. Perché le radici non si dimenticano, nemmeno quando si diventa grandi.
A cura di: Francesco Latorraca